La mostra, curata da Alessandro Leoncini e Chiara Nencini, ripercorre le trasformazioni subite negli anni dal Duomo di Siena, tracciando un itinerario attraverso la Cripta e il Palazzo Arcivescovile. Nella cripta, riscoperta soltanto nel 1999, è possibile osservare affreschi della metà del Duecento di artisti della scuola senese tra cui Guido da Siena.
Colonne, pilastri e capitelli sono decorati a motivi geometrici e vegetali dai colori tanto vivi quanto quelli degli affreschi. La Passione è piuttosto lacunosa ma possiamo riconoscere gli episodi principali che narrano in maniera fumettistica le ultime ore di vita di Cristo. La visita continua con una considerevole selezione di più di cinquanta opere comprendenti miniature, testimonianze scritte, fotografie, disegni e quadri olio su tela raffiguranti sia l'esterno che l'interno della Cattedrale, di queste opere una parte si concentra sulle processioni in Piazza del Duomo.
Successivamente procediamo nel Palazzo Arcivescovile in cui sono presenti le opere fotografiche più recenti, in particolare del '900.
A concludere la mostra è la foto di due ufficiali francesi che, nel luglio 1944, liberarono Siena dall’occupazione nazifascista. Guido Pratesi, rettore dell’Opa, dichiara: “Si tratta di una raccolta di immagini che consente di seguire la storia del Duomo e di far vedere, oltre alle diverse tecniche artistiche, anche come la Cattedrale senese si sia modificata nel corso dei secoli”. Concludo sottolineando l'importanza e l'impatto che, a parere mio, questa mostra ha avuto a livello senese permettendo anche ai cittadini stessi di approfondire la storia del Duomo e di conseguenza di tutta la città. Posso dire di essere rimasta piacevolmente colpita sia dalla mostra in sé che dalla disposizione delle opere, ma soprattutto dall'ambientazione nella cripta, che non avevo mai avuto occasione di visitare, la quale permette al visitatore di immergersi in un'atmosfera unica.
Teresa Berni
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