LA PRIMA DONNA
“MODERNA”, PRIMA DELLA DONNA MODERNA
… LA DONNA
ETRUSCA…
Come
in molti sanno la donna nelle civiltà antiche è da sempre associata ad una
figura marginale, inferiore rispetto all’uomo e a lui sottomessa, con il solo
compito di svolgere le faccende domestiche e di prendersi cura dei figli.
Ebbene in Etruria non era così! La donna etrusca godeva di rispetto e libertà,
come nessun’altra nell’antichità, partecipava alla vita pubblica ed aveva un
ruolo sociale di rilievo. Questo rapido processo di emancipazione avvenne
primariamente in Umbria, Toscana e Lazio. Solo in seguito si espanse a tutte le
aree costituenti l’Etruria conosciuta.
Per
cominciare le nobili etrusche partecipavano ai banchetti signorili, affiancando
i propri mariti e bevendo e mangiando assieme a loro senza che ciò fosse
ritenuto sconveniente. Inoltre possedevano attività commerciali e potevano
anche partecipare a spettacoli pubblici e eventi sportivi.
“Quanto
detto sopra ci fa rendere conto dell’emancipazione della donna etrusca rispetto
a civiltà successive; tutt’oggi in molti paesi arabi la donna ha un ruolo
secondario, non può andare in giro da sola e deve eseguire il volere del
marito”.
Quest’oggi,
sono state scoperte molte testimonianze sull’emancipazione femminile nei
reperti e nei corredi funebri ritrovati. Tra le più contemporanee troviamo una
donna abbracciata ad un uomo ad un evento sportivo, a dimostrazione di una
parità di genere sconosciuta ai Romani e a molte altre culture anche in età
moderna. Se in Grecia, cosicché come a Roma, le donne non potevano partecipare
ai banchetti, in Etruria invece sì; sarcofagi etruschi e dipinti sulle tombe
provano ciò. L’urna degli sposi, conservata in un museo a Volterra, evidenzia
la vicinanza tra marito e moglie durante il banchetto. Sempre parlando di
parità di genere, nell’antica civiltà, la vita matrimoniale prevedeva uguali
diritti all’interno della coppia. Nessuna forma di subalternità e di
sottomissione femminile, come nelle culture greca e romana. La donna etrusca,
infatti, manteneva una proprio indipendenza e autonomia, conciliando il ruolo
di moglie, madre e mantenendo una propria identità.
“Ancora
oggi, in molti paesi orientali, esistono le spose bambine, ragazzine di
dodici/tredici anni, costrette a sposarsi con uomini molti più grandi
attraverso matrimoni combinati. Esse inoltre non possono ribellarsi e sono
sottomesse al volere del marito. Ciò ci mostra quanto la civiltà etrusca fosse
già più avanzata di alcuni stati oggi. Basta pensare che in Pakistan
l’uguaglianza tra uomo e donna è del tutto assente e esistono varie leggi a
sfavore delle donne.”
La
moderna donna etrusca aveva anche un approccio diverso nei confronti della
maternità e dell’allattamento, atto fondamentale per permettere la crescita del
figlio. I greci evitavano di raffigurare madri nell’atto dell’allattare, poiché
il gesto era ritenuto animalesco. Uno dei principali capolavori dell’arte
etrusca mostra una donna che allatta un bambino.
“
Basta pensare che anche oggi, in molti stati, l’allattamento è visto come un
atto da non mostrare in pubblico, poiché ritenuto inopportuno.”
Una
fonte incredibile sulle abitudini quotidiane delle donne etrusche sono inoltre
i corredi funebri. Molti sono gli strumenti per la tessitura e la filatura
rinvenuti nelle tombe. Nei corredi sono stati ritrovati anche specchi, gioielli
ed unguenti per la cura del corpo. Ciò ci dimostra che le donne dedicavano
molto tempo all’estetica; molto tempo era anche dedicato alla cura dei capelli
ed alla creazione di elaborate acconciature, per cui alle donne veniva lasciato
il tempo per prendersi cura di se stesse.
“Questo
dimostra quanto già la donna etrusca potesse essere definita moderna, vista
l’attenzione all’estetica e al look, oggi alla base di molte civiltà e ancora
negate in altrettante dove le donne possono mostrare solo gli occhi e il resto
del corpo è coperto da un burqa”.
Un
ultimo elemento che testimonia la grande diversità di vedute tra il popolo
greco-romano e quello etrusco è il sistema dei nomi utilizzato a quel tempo. Le
donne romane prendevano esclusivamente il nome della gens alla quale
appartenevano, cioè la famiglia. Le etrusche avevano, invece, un vero nome
proprio che si aggiungeva a quello della famiglia. Cosa che è poi rimasta anche
a noi in quanto oggi tutte le donne sono identificate con un nome proprio.
Per
concludere, dunque, questo articolo vuole mostrare quanto la donna etrusca
fosse più libera e rispettata rispetto alla figura femminile in molto altre
civiltà antiche, o, ancora, quanto essa potesse essere definita una sorta di
donna moderna, in alcuni casi persino più libera della figura femminile in
molti paesi oggi.
Emma Cresti 1E
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