UNA MOSTRA PARTICOLARE




UNA MOSTRA PARTICOLARE

 

Se vi trovate in Germania, vi consiglio spassionatamente di visitare la piccola e misconosciuta cittadina di Hassal. Se vi state chiedendo il perché di questa bizzarra raccomandazione, non posso biasimarvi: la maggior parte del tempo non c’è nulla da vedere!

Però, per cento giorni ogni cinque anni, la città cambia: viene tenuta infatti la mostra “Documenta”, una delle più prestigiose del modo, dedicata all’arte contemporanea. Nata per volontà dell’architetto Arnold Bode nel 1955, essa ha avuto come scopo quello di valorizzare l’arte contemporanea dopo gli orrori del Nazismo.

La prima edizione (155.000 visitatori) ha esposto opere precedenti al Terzo Reich (per esempio opere futuriste o cubiste). Con il passare delle edizioni la varietà è aumentata; vengono esposte solo opere recentissime, ma provenienti da ogni angolo del mondo (America, Asia, Africa). Proprio dall’America, nell’edizione sessantottina, provenivano opere appartenenti alla Pop Art e Minimal Art, così come nel ’72.

Dalla fine degli anni novanta ad oggi, le mostre sono sempre più basate sui temi sociali, visti tramite la lente dell’arte. Sin dalla sua concezione, infatti, la mostra ha avuto lo scopo di trattare temi di attualità: il nome “documenta”, infatti consiste nell’unione delle parole latine docere (insegnare) e mens (intelletto). E “Documenta 15”, l’edizione che si terrà nel 2022, spostata di due anni causa covid, non sarà da meno!

Nonostante le poche anticipazioni infatti, sono già sorti dei dettagli piuttosto interessanti. Gli organizzatori hanno specificato che la mostra sarà concettualizzata come una “piattaforma artistica, culturale, cooperativa ed interdisciplinare”, nella quale scienza ed arte si uniranno per approfondire questioni più calde che mai, come la sostenibilità e l’ecologia.

Uno dei team che organizzerà la mostra sarà il collettivo “Ruangrapa”, un gruppo di artisti indonesiano fondato nel 2000 a Jakarta, che svolge programmi di aiuto alle fasce più povere della popolazione, facendo progetti sia per l’istruzione che altri tipi di settori. Il collettivo si occuperà del “lumburg”, una costruzione indonesiana nel quale viene riposto il cibo. Il “lumburg”, oltre a fornirci un interessante spaccato della società indonesiana, verrà presentato come modello per una civiltà sostenibile.

Detto ciò, non vedo l’ora di andarci, spero di trovarvi numerosi! (se siete curiosi riguardo alle precedenti edizioni, esiste un archivio creato il secolo scorso)

                                                                                                                               Francesco Capannoli

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