Pantheon, diciannove secoli di bellezza





Pantheon, diciannove secoli di bellezza


Due settimane fa sono stata, per una breve vacanza, a Roma e Camminando e assaporando l’aria frizzante di Roma, sentivo e ripercorrevo i passi di tutti coloro che c’erano stati prima di me. Fino a quando mi ritrovai davanti al Pantheon, la sua bellezza mi illuminò gli occhi. Se fossi stata una visitatrice dei primi secoli d.C. per raggiungere l’edificio avrei dovuto attraversare una stretta piazza porticata, dalla quale si poteva vedere solo l’ampio pronao dei tempio al centro del quale timpano era rappresentata un’aquila (simbolo di Giove e dell’impero). Se consideriamo così bello l’esterno, l’interno è ancora più stupefacente. Sia il visitatore del tempo sia quello di oggi viene travolto da un senso di smarrimento trovandosi in quest’ambiente circolare di dimensioni quasi soprannaturali, si sente come al centro di una sfera idealmente inscritta all’interno della struttura. Viene travolto anche dai suoi colori, in prevalenza quelli primari. Il pronao è formato da tre file di colonne corinzie non scanalate. È collegato alla rotonda tramite l’avancorpo, una specie di “ingresso” sormontato da una volta a botte. La rotonda è formata da una struttura cilindrica sovrastata da una cupola emisferica. La cupola è formata da cinque cerchi concentrici divisi in ventotto cassettoni, considerato il “numero perfetto” dai matematici del tempo, che servivano ad alleggerire e a rendere più resistente la struttura. Al centro della cupola si trova l’oculo del Pantheon, chiamato anche occhio, ed è l’unica finestra dell’intero edificio. Una leggenda popolare dice che non può piovere dentro al Pantheon perché, anche se chiuso, non si riempie mai. Questo è possibile grazie al suo pavimento leggermente inclinato, così che l’acqua possa scorrere verso i tombini al centro della stanza. Il Pantheon non è sempre stato così come lo vediamo oggi, inizialmente era direzionato nel verso opposto. Il primo Pantheon fu costruito da Agrippa fra il 63 a.C. e il 12 a.C. Era un tempio dedicato alle sette divinità planetarie, infatti la cupola rappresentava la volta celeste. Venne completamente distrutto a causa di un incendio e le sue fondamenta vennero riutilizzate per costruire un altro tempio tra il 112 d.C. e il 124 d.C. Questo secondo tempio era dedicato a tutti gli dei, come dice il nome stesso, infatti al suo interno si trovavano statue raffiguranti divinità diverse. Però, venne consacrato solo del 609. Per questo motivo è arrivato a noi integro a differenza degli altri templi pagani del tempo che vennero distrutti. Oltre che una stupenda opera architettonica, al suo interno sono conservate altre opere d’arte. È, anche, il sepolcro di molti personaggi famosi. Sono diciannove secoli che il Pantheon porta meraviglia nei suoi visitatori grazie alla sua bellezza e sono convinta che la porterà fino alla fine dei tempi.

                                                                                                                                      Eleonora Saputo 

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