Verrocchio, il maestro di Leonardo




 

“Verrocchio, il maestro di Leonardo”

l’inesauribile vena creativa del maestro in dialogo costante con allievi fuori dal comune

 

 

Tutti abbiamo una passione, qualcosa che ci piace fare o che ci riesce bene...nella vita

spesso è giusto investire sui nostri sogni perché sono proprio loro a portarci le soddisfazioni migliori. Abbiamo però bisogno di persone che credano in noi, come per esempio i nostri genitori, i nostri amici o degli insegnanti…

E’ proprio per questo che oggi, parleremo di uno dei personaggi più famosi ed importanti che ha rivoluzionato il mondo dell’arte: Leonardo da Vinci.

Tutto cominciò proprio grazie al padre, ser Piero da Vinci, che decise di credere nelle sue qualità di artista e portò alcuni dei suoi disegni nella bottega di Andrea del Verrocchio per ricevere un parere. Sarebbero mai potuti diventare famosi? Ebbene si, Verrocchio non esitò un istante, riconobbe il talento di Leonardo e subito lo fece entrare nella sua bottega ricca di artisti che in seguito sarebbero diventati celebri, come per esempio Botticelli. Di certo va apprezzata la bravura del maestro che aveva la capacità di stimolare i suoi artisti insegnando loro non solo la pittura e la scultura, ma anche  come fondere i metalli o preparare i colori, insomma, questi ragazzi diventavano artisti a tutto tondo! Arrivò poi il periodo in cui i più esperti, tra cui Leonardo, venivano coinvolti in incarichi di prestigio, addirittura in opere dello stesso Verrocchio e come si suol dire “spesso l’allievo supera il maestro”. Questo successe quando Leonardo collaborò nella creazione dell’ “Angelo al battesimo di Cristo”, opera che si trova attualmente nella Galleria degli Uffizzi, dipingendo l’angelo al lato del dipinto. La differenza tra i due saltò all’occhio, tutti rimasero sconvolti dalla bravura del ragazzo dicendo che era stato cento volte più bravo del maestro e infatti lo stesso Verrocchio ne rimase impressionato...”Il che fu cagione ch’Andrea mai più non volle toccar colori, solegnatosi che un fanciullo ne sapesse più di lui”. Questa frase ci viene riportata da Giorgio Vasari che appunto racconta che il Verrocchio dopo aver visto il lavoro di Leonardo si sentì proprio sconfitto dal suo allivo, decidendo di ritirarsi dalla pittura e volendosi solo dedicare alla scultura. Da queste parole si potrebbe percepire una sorta di invidia da parte del maestro ma invece non fu affatto così. Ci fu sempre un continuo dialogo tra i due, e una collaborazione artistica che continuò negli anni, anche dopo l’apprendistato. Si sono influenzati a vicenda, in molte opere di Leonardo si può vedere l’influenza del Verrocchio, per esempio nell’uso dei colori o nella morbidezza delle figure, allo stesso modo lo stesso maestro ha imparato molto dal suo allievo. Penso quindi che nella vita dobbiamo tutti credere in noi stessi, perché anche un talento apparentemente di poco conto può farci diventare qualcuno di importante proprio come Leonardo. E’ giusto inotre che persone come ser Piero o Andrea del Verrocchio sappiano riconoscere un talento e non sottovalutarlo, perché è anche grazie a loro se oggi possiamo ammirare splendide opere in tutto il mondo del genio dell’arte che è Leonardo da Vinci.

 

                                                                                                                                    Francesca Ciasullo

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